CARBOIDRATI: AMICI O NEMICI?

Spesso ingiustamente demonizzati, i carboidrati non sono altro che il carburante che inseriamo ogni giorno nella magnifica macchina che è il nostro corpo. Sono la nostra fonte primaria di energia. Quali è meglio scegliere?

Nella scelta del carboidrato da inserire nella nostra alimentazione, dobbiamo tenere conto:

1.       Della velocità di assimilazione (indice glicemico). Un parametro utile ma ingannevole. Una carota e una fetta di pane bianco hanno un IG simile – gli zuccheri che contengono sono assorbiti alla stessa velocità. Attenzione, però, questo non significa che la quantità che ne contengono sia uguale!

 

2.       Del carico glicemico (CG). Un parametro complementare all’IG, che misura i grammi di carboidrati effettivi contenuti in 100g di prodotto. Su questa scala, è evidente, il pane e le carote non sono paragonabili, ne come apporto di carboidrati netti, ne come calorie.

 

Assumere carboidrati a medio-basso carico glicemico aiuta a controllare i livelli della glicemia e conseguentemente la quantità di insulina prodotta (un eccesso di insulina può favorire la lipogenesi e l’accumulo di grasso).

 

3.       La lavorazione. I cereali raffinati contengono solo la parte interna del chicco (l’endosperma). Quelli integrali, invece, il chicco intero. La presenza della fibra contenuta nel cereale integrale aumenta la sensazione di sazietà.  I cereali integrali hanno un impatto glicemico inferiore rispetto a quelli bianchi.

 

È importante leggere bene le etichette. Molti prodotti da forno industriali sembrano integrali ma, leggendo dietro, noterete che contengono prevalentemente farine bianche.

In alcuni soggetti, l’alto contenuto di fibre nei cereali integrali può causare gonfiore o disturbi intestinali (spesso temporanei).

Consumare occasionalmente cereali raffinati non è un dramma. L’importante è abbinarli a delle fibre presenti nella verdura e, per un migliore controllo glicemico, a una porzione di proteine.